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Per esercitare la caccia di selezione agli ungulati selvatici italiani, la cui legge permette la caccia ovvero cinghiale, capriolo, daino, cervo, camoscio e muflone, è necessario sostenere uno specifico esame di abilitazione, successivamente all'esame della licenza di porto di fucile ad uso caccia. Tale esame, da sostenersi nella provincia di competenza che ne definisce le modalità, in generale prevede una prova scritta e orale su biologia, comportamento e riconoscimento delle specie di ungulato oggetto di caccia selettiva, unitamente ad una prova pratica su campo di tiro[5], indetta dalla provincia. Per sostenere l'esame è necessario avere ricevuto una specifica preparazione, ottenibile mediante un corso di formazione per cacciatore esperto di ungulati[6]. Il corso ha una frequenza obbligatoria e si pone l'obiettivo di aumentare la cultura venatoria e il livello di conoscenza della specie e della biologia. Su tali corsi, nonostante l'assenza di una normativa chiara a livello nazionale, vi è una ricca normativa regionale e molte linee guida dell'ISPRA che regolamentano le modalità dei corsi, ai fini di creare una base comune per dare de facto una valenza nazionale al titolo del corso. Ciascun neo-cacciatore di selezione deve essere in grado di saper riconoscere e individuare il capo selezionato per l'abbattimento che gli è stato assegnato, oltre a possedere l'abilità necessaria ad eseguire un abbattimento il più possibile netto dell'animale.

 

La caccia di selezione può essere esercitata dal singolo cacciatore con arco o con fucile ad anima rigata (carabina), preferibilmente munito di ottica (cannocchiale): tale attrezzatura permette un tiro di precisione che assicuri un efficace abbattimento del capo selezionato, assegnato al cacciatore. La caccia di selezione con l'arco viene effettuata con archi compound, che per legge sono equiparati a fucili ad un solo colpo.

 

Il numero di capi prelevabili da ciascun cacciatore è variabile, a seconda del piano d'abbattimento annuale stabilito dalla Provincia per ciascun comprensorio alpino o ambito territoriale, il quale viene elaborato in base ai risultati dei censimenti annuali eseguiti sulle popolazioni di ungulato presenti sul territorio di pertinenza